martedì 5 gennaio 2016

Bologna e i diritti lgbt. Proseguiamo con il secondo incontro conoscendo Famiglie Arcobaleno

Non potevamo fare a meno di iniziare l'anno nuovo con un po' di ottimismo, ed è per tale motivo che abbiamo chiesto alle Famiglie Arcobaleno di aprirci le loro porte. La referente bolognese, Elisa Dal Molin, è stata molto disponibile nonostante i mille impegni istituzionali che vedono la sua associazione in prima linea nel dibattito che trova il Parlamento italiano diviso su un aspetto delicato del DDL Cirinnà (che si spera essere di prossima discussione): stepchild adoption sì, o stepchild adoption no?

Premetto che tutte le associazioni lgbt del nostro Paese sono promotrici del matrimonio egualitario; aggiungo, però, che in quest'ultimo periodo, pur di vedere riconosciuti i diritti (e i doveri) delle nostre famiglie non convenzionali, la comunità lgbt spera vivamente nell'approvazione del DDL Cirinnà. 

L'aspetto più dibattuto è legato alla stepchild adoption, ovverosia l'adozione dei minori da parte delle  compagne o dei compagni dei loro genitori biologici. E' una forma di tutela molto importante per tutte le famiglie omogenitoriali, poichè protegge i loro figli ed evita che vengano discriminati soltanto perchè nati o cresciuti con due mamme o due papà. 

Famiglie Arcobaleno rappresenta appunto loro, coppie o single omosessuali che hanno realizzato il proprio progetto di genitorialità o che aspirano a farlo. 

Seppure l'intervento più importante si debba fare a livello nazionale con l'approvazione del DDL Cirinnà nella sua versione completa (con la stepchild adoption), ci sono tante piccole ma molto significative migliorie che possono essere portate avanti a livello comunale. E' di questo che abbiamo parlato con Elisa Dal Molin il 4 Gennaio scorso nella sede del nostro gruppo consiliare a Palazzo d'Accursio. 

Sicuramente i moduli di autocertificazione della propria situazione familiare istituiti dall'amministrazione Merola sono stati un'ottima soluzione al problema del riconoscimento dei genitori delle famiglie non convenzionali da parte delle maestre e del personale degli asili e delle scuole materne bolognesi. Tuttavia, sia nella forma che nel contenuto queste autocertificazioni possono essere migliorate. A Torino, per esempio, i moduli prevedono la possibilità di inserimento anche di altri membri della famiglia che non siano i genitori dei bambini. 
Il Movimento Cinque Stelle avrà come unico obbiettivo quello di semplificare la vita alle famiglie con genitori omosessuali e riconoscerne l'esistenza, e dunque non potrà che accogliere le richieste che arriveranno in tal senso da parte delle famiglie lgbt che, ahinoi, sono già costrette a combattere quotidianamente contro gli insulti della Chiesa (speriamo che il nuovo Vescovo Zuppi si mostri più sensibile del diabolico Caffarra) e della destra cittadina. 

Un altro tema che abbiamo affrontato nel nostro incontro è stato quello della riduzione ed eliminazione dei finanziamenti pubblici (circa un milione di euro all'anno) alle scuole paritarie private, che in larga maggioranza sono di natura confessionale. E' vero, non è un problema che tocca direttamente le famiglie arcobaleno, ma sarebbe comunque un forte segnale di civiltà e di cambio di rotta per una città che, tra l'altro, si è già espressa favorevolmente sull'abolizione dei suddetti finanziamenti in un referendum un paio d'anni fa. 

Sempre a proposito di bambini, che sono al centro del progetto di vita delle Famiglie Arcobaleno, Elisa Dal Molin ci ha fatto qualche esempio di ottime situazioni da poter replicare a Bologna con non troppa difficoltà, se solo ci fosse la volontà politica: il Reggio Children potrebbe essere la fonte di ispirazione per un Bologna Children con le stesse potenzialità e le stesse competenze da mettere in atto. 

Ancora, si è parlato di come ridurre i casi di discriminazione all'interno delle scuole: l'associazione Famiglie Arcobaleno organizza a Bologna, da cinque anni, corsi di formazione non obbligatori. Si potrebbe ampliarli e diffonderli per far sì che abbiano la massima partecipazione. 

Infine, c'è stata raccontata l'esperienza della rete conosciuta con il nome di "Presidenti di nidi e materne".

Il nostro viaggio virtuale alla volta delle associazioni lgbt bolognesi prosegue con molto entusiasmo. Nella stesura del programma elettorale del M5S abbiamo deciso di partire dallo studio e approfondimento del documento politico del Bologna Pride 2015, sottoscritto da più di dieci associazioni cittadine. Non ci resta, dunque, che continuare a conoscerle.

Ah, quasi dimenticavo:
incrociamo le dita nella speranza che il DDL Cirinnà diventi legge entro fine Gennaio senza essere snaturato!


Qui sotto trovate la lettera che abbiamo inviato a Famiglie Arcobaleno per richieder loro un incontro. 


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