WELFARE

3 commenti:

  1. Andrea ciao, vorrei parlare del problema dell'emergenza abitativa perchè la situazione attuale è quella di un cane che si morde la coda: ad oggi sono una percentuale spaventosa le famiglie assegnatarie di alloggi pubblici che non pagano l'affitto (di poche decine di euro) perchè sanno che, appartenendo a categorie protette (minori, anziani, disabili, il Comune in caso di sfratto per morosità avrebbe l'obbligo di protezione sociale e quindi l'obbligo a trovare soluzioni abitative alternative a su carico. Il costo sarebbe esorbitante. Cosa accade quindi: il Comune si sostituisce alle famiglie assegnatarie nel pagamento dell'affitto (in una logica drammaticamente diseducativa) e inoltre non garantisce il rientro di soldi per il ripristino/ristrutturazione di altri alloggi che si rendono liberi. Non avendo risorse per il ripristino di alloggi liberi (e non potendo assegnare alloggi non ripristinati in base alla LR 24/2001)accade che la scelta obbligata è quella di murare gli accessi a quegli alloggi per i quali non sono reperibili risorse sufficienti per il loro ripristino e successiva riassegnazione. Il risultato è che le graduatorie per l'accesso agli alloggi pubblici si allungano, le famiglie già assegnatarie che decidono di non pagare la locazione non vengono sfrattate e vivono compiaciute del nostro sistema perverso che non ha strumenti di difesa e di aiuto per chi è in reale stato di emergenza. Questo arresta il meccanismo di circolarità delle risorse abitative. Proposta: le famiglie già assegnatarie che non pagano l'affitto si rendono disponibili e obbligate da regolamento ad ospitare altre persone/famiglie in difficoltà (questo sarebbe un importante deterrente per le tantissime famiglie che in modo strumentale non pagano la locazione); Istituire una graduatoria parallela di alloggi liberi NON ripristinati e quindi con ripristino a carico degli assegnatari (così da non avere sul territorio alloggi con accessi murati o peggio in stato di occupazione abusiva). Perchè questo non accade subito? Non accade perchè il Comune, e più in generale la Regione, vuole garantire il lavoro (e il guadagno) per il ripristino e per la risrutturazione alle note imprese/cooperative: lasciare libertà di ripristino agli assegnatari significherebbe non garantire il lavoro che si vorrebbe. Spero che questo argomento possa essere oggetto di dibattito e spunto per una riorganizzazione delle risorse abitative che ad oggi sono soprattutto uno strumento per orientare il denaro (e i voti di conseguenza). Riappropriamoci del senso civico anche nelle logiche abitative. Un caro saluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio molto per gli interessanti spunti di riflessione che hai portato alla mia attenzione.
      Ti invito, qualora ti facesse piacere, ad approfondire questo delicato argomento nel prossimo tavolo di lavoro del Welfare (che si svolgerà mercoledì 13 Gennaio 2016 al circolo Mazzini), perchè le cose che hai scritto e le soluzioni che hai prospettato possano essere oggetto di studio da parte nostra.
      Ho appena girato il tuo commento a Cristiano Roncuzzi, anche lui candidato consigliere comunale e più esperto di me su questa tematica (è il nostro referente sul Welfare).
      Grazie ancora per il tuo intervento. Andrea Paci

      Elimina
  2. Ciao MadeinBo,
    rinnovo anch'io l'invito a partecipare ai tavoli di lavoro che saranno allestiti al Circolo Mazzini mercoledì 13 gennaio alle ore 21.
    Nel frattempo entro nel merito delle questioni che hai posto: in realtà a me non risulta una percentuale spaventosa di assegnatari morosi in alloggi ACER, così come non generalizzerei sulle poche decine di euro di affitto, in quanto lo stesso è determinato dalla dichiarazione ISEE (paga meno il pensionato al minimo, ma il figlio dello stesso subentrato nella locazione con lavoro regolare, paga un affitto equiparabile a quelli di mercato ma per un appartamento spesso fatiscente).
    Anche per quanto riguarda il presunto obbligo di protezione sociale, a me non risulta esista per i maggiorenni, mentre esiste per i minori, che vengono protetti togliendoli alle famiglie senza redditto per tempi prolungati ed inseriti in comunità madre bambino (con padri in macchina) o in gruppi appartamento senza genitori.
    Vengono erogati contributi per gli affitti da Comune, ma solo per poche persone e per periodi molto limitati, in ogni caso il governo ha risolto alla fonte il problema nella finanziaria di quest'anno azzerando il fondo per il contributo agli affitti.
    Sono invece imponenti i contributi per il pagamento delle utenze, non è un caso, la classe energetica degli appartamenti pubblici è bassissima, così come la qualità della manutenzione degli immobili con continue rotture e perdite della rete idrica e cortocircuiti elettrici, per questo spesso per i condomini in edifici ACER il vero problema sono le utenze e non gli affitti.
    Questo è quanto a me risulta, ma sono disponibilissimo a cambiare opinione davanti a documenti che comprovino che le cose stanno diversamente.
    Trovo molto interessanti le proposte che hai fatto per aumentare la circolarità delle risorse abitative, sarebbero da approfondire magari con una discussione al nostro tavolo mercoledì a cui mi auguro parteciperai.
    A presto :D.

    RispondiElimina