mercoledì 13 aprile 2016

Fondazione Carisbo, siamo all'assurdo

Roversi Monaco è colui che gestisce la quasi totalità dei soldi della Fondazione Carisbo pur non essendone più Presidente!
Ricordo (o informo chi non lo sapesse) che FRM, nella sua collezione privata di cariche, conserva ancora quella di Presidente della società Museo della città di Bologna srl (conosciuta come Genus Bononiae). Genus Bononiae è la società strumentale della Fondazione Carisbo a cui è delegata l'organizzazione e la promozione delle attività culturali, e lui è diventato Presidente di MdC non attraverso un'elezione come è avvenuto per Sibani in Fondazione, ma attraverso una nomina.
In questi due giorni ho avuto modo di leggere sui giornali (principalmente su Repubblica Bologna, devo dargliene atto) la preview dell'assemblea di Bilancio che ci sarà in Fondazione Carisbo il prossimo lunedì.
Il primo dato che mi colpisce è che Roversi Monaco, con la sua Genus Bononiae, ha gestito 10 dei 13 milioni di euro che la Fondazione Carisbo aveva a disposizione per il 2015.
Il secondo dato che mi colpisce, tra gli altri, è il seguente: per organizzare la mostra che ha visto arrivare in città "La ragazza con l'orecchino di perla" di Vermeer, Genus Bononiae ha avuto un buco di bilancio di 4,5 milioni di euro (profetico fu l'articolo sarcastico di Michele Smargiassi che, pur non avendo ancora i conti alla mano, ribattezzò il dipinto "La gallina dalle uova d'oro", chiedendo ironicamente come mai nessuno si stesse offrendo per ripetere l'eroica impresa).
Tralasciando i lavori abusivi eseguiti in pieno centro e in seguito sanati senza nessun tipo di controllo, tralasciando la mia vicenda personale (che ricordo, ha visto un cambio di gestione da un giorno all'altro con lo sperpero di diverse decine di migliaia di euro e il mancato reintegro del sottoscritto per cui pende una causa di lavoro), e tralasciando ancora il susseguirsi non sempre pacifico di cooperative nella gestione delle guide e del personale addetto alla sicurezza, mi domando una cosa: è giusto concentrare nelle mani di una sola persona tutti questi soldi?
E' giusto delegare ad una società terza (anche se sotto diretto controllo della Fondazione) le scelte su come spendere un quantitativo così importante di denaro?
Chi conosce Roversi Monaco, poi, sa che la sua gestione delle cose non è proprio democratica.
E' possibile sapere lo stipendio che il signor FRM percepisce da Genus Bononiae? E' possibile sapere quale sia attualmente il numero dei dipendenti effettivi di Genus Bononiae?
Mi risulta, ma non ho la certezza, che molti di essi negli ultimi mesi si siano dimessi o abbiano concluso il loro rapporto attraverso conciliazioni sindacali o contenziosi, arrivando quasi a dimezzarsi.
E ancora, è giusto che una Fondazione, che per Statuto "è una persona giuridica privata a base associativa, senza fine di lucro", permetta che in una sua società controllata (in questo caso Genus Bononiae) manchi così platealmente la trasparenza?
Ai tignosi come me, che leggono gli Statuti, le Leggi e tutte le postille (nonostante non sia del mestiere) dico che la società Museo della Città di Bologna srl, da Statuto, dovrebbe redigere un programma di intervento su base pluriennale. E allora perchè, anche con le persone con cui collabora regolarmente da diversi anni, nella migliore delle ipotesi stringe rapporti di lavoro di pochi mesi, e nella peggiore applica contratti di cosiddetta "elusione fiscale" (è il caso dei custodi, e di diversi tecnici che sono utilizzati mediante il metodo della partita IVA, nonostante mi pare sia vietato questo tipo di assunzione anomala)?
Avrei altre mille cose da dire, per esempio, sul cambio continuo di personale negli uffici di Genus Bononiae (sono cambiate decine e decine di impiegate e responsabili negli anni, non tutte per scelta propria), ma mi fermo qui.
Concludo dicendo che l'accumulo di così tante cariche (nel caso di Roversi Monaco) e il controllo di tanto denaro (ahimè, è sempre il suo caso) non giovano assolutamente alla comunità bolognese, di cui la Fondazione Carisbo e la sua società strumentale Genus Bononiae si dovrebbero occupare con progetti di riqualificazione in sinergia con l'amministrazione che, in questi anni, è stata a guardare senza aprire bocca, dimostrando di avere un certo timore e una certa soggezione nei confronti dell'ex Magnifico.
Ecco, con me in Consiglio Comunale e con Massimo Bugani Sindaco i rapporti di forza non sarebbero così marcatamente sbilanciati.

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