domenica 13 marzo 2016

Street art e Fabio Roversi Monaco, un ossimoro o un binomio vincente?

Le polemiche che oggi riempiono le pagine dei giornali riguardano la protesta che l'artista Blu ha fatto contro l'iniziativa di Fabio Roversi Monaco di staccare i murales senza il consenso degli autori e rinchiuderli in un Museo per una mostra da lui organizzata.

L'accostamento della street art al nome di Fabio Roversi Monaco è, dunque, un ossimoro o un binomio vincente?

Avendo avuto a che fare con lui nei miei anni trascorsi a Palazzo Fava a lavorare nel Cafè Letterario, vi dico la mia sull'ex Rettore. 

[Uno dei problemi più grandi della città di Bologna si chiama Fabio Roversi Monaco. 
Non auguro a nessuno di incrociarlo durante il proprio cammino come è successo a me, perchè ne sto ancora pagando le conseguenze (una causa di lavoro e una querela da cui sono costretto a difendermi). 
Da buon massone (in sonno?) quale è, si è sempre preoccupato di tirare le fila della città, occupando tutte le posizioni di spicco: Rettore, Presidente della Fiera, Presidente della Fondazione Carisbo, Presidente di Banca Imi, Presidente dell'Accademia di Belle Arti e ora Presidente di Genus Bononiae, oltre alle decine (forse centinaia) di onorificenze che ha collezionato nel corso della sua brillantissima e indisturbata corsa al potere. 

Tutti lo temono, nessuno osa contraddirlo.

Da Presidente dell'Accademia ha potuto assegnare 500000 euro di appalti a moglie e figlia senza bando pubblico violando la legge in due aspetti e come premio, anzichè affrontare un bel processo a suo carico per favoritismo, ha ottenuto nuovamente la Presidenza dell'Accademia attraverso la nomina dell'(ex)amico Gian Luca Galletti (nonchè marito della (ex) Direttrice Amministrativa di Genus Bononiae Cristina Franchi), che allora ricopriva il ruolo di sottosegretario all'Istruzione con delega all'Alta Formazione. 

Da Presidente di Genus Bononiae, in occasione della mostra con "La Ragazza con l'orecchino di perla", ha potuto eseguire dei lavori abusivi (senza l'autorizzazione preventiva di Comune e Soprintendenza) per circa un milione e mezzo di euro in pieno centro a Bologna, più precisamente via Manzoni 2, senza che nessuno abbia osato controllarlo, bloccare i lavori e processarlo, ma di contro sono stati archiviati (o se preferite insabbiati) gli esposti presentati dal sottoscritto agli Organi preposti, quali Soprintendenza, Carabinieri e Comune, per denunciare gli abusi. 

Questi appena raccontati sono soltanto due episodi che, mio malgrado, nei miei anni a Palazzo Fava mi hanno visto testimone delle forzature di Sua Maestà Roversi Monaco. 

Vi confesso una cosa: di lui ho avuto paura, e tutte le persone che in un modo o nell'altro hanno avuto a che fare con lui mi hanno confidato la stessa sensazione. 

La notizia di oggi è che Blu, uno dei migliori dieci street artist del mondo, ha cancellato le sue opere rimaste intoccate dal saccheggio avvenuto negli scorsi mesi ad opera di un'associazione culturale fondata e voluta da FRM. 

A lui va tutta la mia solidarietà. Capisco che solo con un gesto forte e deciso si possa invitare tutti a una riflessione collettiva e alla ribellione rispetto ad un modo arrogante di appropriarsi delle bellezze altrui e rinchiuderle in uno zoo di opere d'arte. 

Caro Roversi Monaco, che so essere uno dei miei più assidui lettori sui social e sui giornali, Blu non venderà mai la sua dignità. Mi dispiace per lei caro Magnifico, ma fortunatamente non tutto è a sua disposizione!

La vera street art non entrerà mai nei palazzi del potere, e Blu glielo ha dimostrato.] post su Fb di ieri

Ecco, il tentativo di FRM di appropriarsi "indebitamente" del dissenso ad un potere (o più poteri) che lui rappresenta, e che è ben contrastato dai writers che, ricordo, riempiono le periferie con le loro opere proprio per attirare l'attenzione sulle zone più degradate e spesso abbandonate delle città, è riuscito soltanto in parte. 

Io continuo a trovare un ossimoro l'accostamento del massone in sonno e banchiere  Fabio Alberto Roversi Monaco al mondo della street art, che ha come scopi quelli di denunciare situazioni di difficoltà, povertà, disagio sociale e degrado, e combattere i poteri che creano queste disparità. 

L'unico pezzettino del murale di Blu rimasto intatto al centro sociale XM24 è un simbolo: Atlantide, nata dall'occupazione di Porta Santo Stefano e riconosciuta a livello mondiale per il suo importantissimo lavoro nel mondo lgbt, punk, transfemminista e queer. 

Agenzia stampa
Perchè Atlantide R'Esiste, e Atlantide è ovunque. 

Questa città ha bisogno di rinascere e di essere nutrita con energie nuove. Il Pd ha dimostrato di non essere all'altezza, cercando di abbattere il dissenso e i luoghi delle contestazioni, e affidando la cultura bolognese nelle mani di personaggi come Roversi Monaco, che oltre ad aver ristrutturato Palazzi e creato Musei (non con i soldi suoi e talvolta non rispettando le regole), ha soltanto frenato l'impulso creativo di una città dalle potenzialità infinite (basti pensare alla repressione delle contestazioni degli studenti nei suoi anni da Rettore). 

Più cultura e creatività, meno Roversi Monaco per la città di Bologna.

l'ingresso del centro sociale XM24 con il particolare di Atlantide rimasto intatto al centro del muro grigio.
Il parere dell'Architetto Mario Cucinella, studioso delle riqualificazioni delle periferie cittadine sul Carlino di oggi.

Il silenzio del Sindaco Merola su Roversi Monaco: questa è la Giunta che ha fatto più affari con lui, ma a che prezzo?

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